Alimentazione

AZOTEMIA NEL BODYBUILDING

Introduzione

Quanto esporremo costituisce una breve sintesi a carattere informativo, associata ad alcune considerazioni generali, in merito alle analisi del sangue ed in particolare all'azotemia nell'ambito del bodybuilding.

Non è quindi da considerare come una vera e propria guida comportamentale, o tantomeno terapeutica in caso di iperazotemia.

Giusto Approccio

Iniziamo specificando che, nel caso si verificasse un aumento del valore azotemico, è sempre doveroso consultare un medico per avere delucidazioni e consigli in merito alla strada da intraprendere.

L'autore di questo articolo non è medico ma, chiunque si occupi di scienza dell'allenamento e di dietetica ha il dovere etico di conoscere e divulgare il "giusto peso" di certe misurazioni.

"Prendere alla leggera" analisi come quelle del sangue non è il modo giusto di approcciarsi allo sport o tantomeno al culturismo. Tuttavia nel mondo del bodybuilding non è raro riscontrare atteggiamenti di superficialità – quindi incoscienza – riguardo l'azotemia o qualsiasi altro valore riguardi l'omeostasi fisiologica umana.

 

D'altro canto non è nemmeno corretto allarmarsi o spaventare le persone a noi vicine se un parametro risulta fuori limite. All'occorrenza, un buon dietista o personal trainer dovrebbe anche saper iniziare il soggetto in caso ad un approccio tranquillo e coscienzioso. Ancora troppo spesso infatti, capita di assistere a vere e proprie scene di panico di fronte a leggere alterazioni dell'azotemia. Questo, oltre ad essere inutile, va da considerarsi addirittura controproducente.

Cerchiamo ora di capire meglio cos'è l'azotemia e a cosa serve misurarla.

Cos’è e da cosa dipende l’azotemia?

L'azoto è un elemento chimico tipico degli amminoacidi e quindi delle proteine.

L'organismo introduce l'azoto grazie ai cibi proteici, in quanto la sua concentrazione nelle proteine alimentari si aggira intorno al 15 % (15 g per 100 g di proteine).

Nell'organismo umano l'azoto è presente sia nei tessuti, sotto forma di proteine biologicamente attive, che nel sangue. Nel torrente circolatorio poi, l'azoto viaggia in due modi:

All'interno di proteine biologicamente attive, fondamentali, che assolvono funzioni ben precise;

Vincolato ad altri composti che non hanno più funzione metabolica, da perchè costituiscono uno scarto metabolico.

L'azotemia può quindi essere considerata come la concentrazione di azoto non proteico nel sangue da espellere; essa deriva principalmente da: amminoacidi liberi, acido urico, creatinina ed urea (veri e propri intermedi metabolici e scarti catabolici).

A cosa serve conoscere l’azotemia?

Circa il 90 % dell'azoto viene espulso, grazie alla funzione renale, con le urine, mentre il restante 10 % attraverso le feci, il sudore, la saliva ecc.

Sono considerati normali valori fino a 50 mg/dl (milligrammi per decilitro).

Se il sistema emuntorio renale non funzionasse correttamente – condizione patologica – l'azoto non avrebbe modo di essere escreto e si accumulerebbe nel sangue – fino ad esercitare un'azione tossica.

Ma… anche l'azotemia va opportunamente contestualizzata!

L'azotemia alta potrebbe essere un valore preoccupante per un soggetto sedentario che segue un'alimentazione regolare, ma che quindi potrebbe concretamente nascondere una problematica di tipo patologico.

Lo stesso non si può dire per lo sportivo o il bodybuilder.

Nello sportivo o nel bodybuilder dediti ad allenamenti intesi invece, il quadro generale cambia parecchio. Questo sostanzialmente per due ragioni, la quale importanza muta in base al soggetto:

Perché avviene un marcato catabolismo muscolare;

Perché si utilizzano integratori alimentari di proteine.

Inoltre, se parliamo di agonisti natural, nella fase di pre-gara, avviene un importante utilizzo proteico a scopo energetico, che può portare i valori di azotemia fino a 70-80 mg/dl.

L'utilizzo di proteine a scopi energetici, fenomeno noto come protein burning, è dovuto ad un'alimentazione percentualmente iperproteica, oppure ad un allenamento intenso o ancora ad una inclinazione ad allenarsi in condizione di depauperamento di glicogeno – conseguenza solitamente dovuta a diete low carb.

Molti studiosi hanno confermato che nella pratica di attività ad elevato impegno muscolare, i soggetti presentano un Protein Burning davvero notevole e questo comporta un aumento della concentrazione di azotemia ed una riduzione della glicemia. In ambito sport, questa condizione potrebbe essere considerata fisiologica.

Quindi, se dovesse capitare che delle analisi del sangue rivelassero un valore di azotemia un po' al di sopra dei valori di riferimento, non necessariamente questo è da ricondursi a una diminuzione della funzionalità renale – ma sarà il medico a stabilirlo.

Con grande probabilità invece, i duri allenamenti e la dieta iperproteica, o entrambi, saranno i veri responsabili. Non è quindi il caso di farsi prendere dal panico.

Ovviamente la superficialità non deve mai prevalere sulla ragionevolezza. Per questo è sempre auspicabile, anzi imperativo, un consulto con il medico curante che chiarirà la questione ed eventualmente darà delle direttive sul come ridurre tali valori.

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