ALLENAMENTO

L'ATTIVITA' FISICA SERVE DAVVERO A PERDERE PESO?

Fare attività fisica regolare è fondamentale e porta diversi benefici alla salute fisica ma anche a quella mentale.

Oltre alla voglia di perseguire un benessere generico, molte persone decidono di dedicarvisi con costanza con l'obiettivo specifico di perdere peso, abbinando questa attività ad un'alimentazione sana e bilanciata.

Un modus operandi che il più delle volte viene consigliato da medici e nutrizionisti che promuovono lo sport dando per scontato che la sua spesa energetica si sommi al metabolismo basale, dando quindi origine al dimagrimento.

Questa teoria, chiamata del modello additivo del bilancio energetico è quella che va per la maggiore ma secondo alcuni studiosi non sarebbe sempre valida e non sempre esercitarsi tanto porterebbe a un maggior dimagrimento.

Cos’è il modello additivo del bilancio energetico

Il modello additivo del bilancio energetico sostiene che la spesa energetica totale dipende dalla somma del dispendio energetico di quando si è in movimento a quello di quando si è a riposo.

Secondo questa teoria di conseguenza, fare un allenamento che consente di bruciare un certo numero di calorie significa aumentare il dispendio energetico giornaliero di quella cifra. 

Questo a sua volta, con il passare del tempo si traduce in una perdita di peso, ovviamente sempre se a supporto si porta avanti un'alimentazione idonea.

Differenza con il modello del dispendio energetico totale vincolato

Alcuni ricercatori però sostengono che questo modello non sia del tutto valido e vi contrappongono quello del dispendio energetico totale vincolato, secondo il quale l'esercizio non aiuta a dimagrire perché se durante un allenamento il corpo brucia più calorie, poi compensa il bilancio bruciandone meno dopo la sessione fitness.

Cosa dicono gli studi

Secondo una revisione del 2021 di oltre 100 studi volti a capire l'effetto dell'allenamento aerobico, di resistenza o ad intervalli ad alta intensità sul dimagrimento, tali attività determinano una perdita di peso, anche se in misura non elevata ma modesta. 

Ciò significa che, ad esempio, una corsa leggera non sopperisce ai possibili danni di una dieta ipercalorica.Fare sport regolarmente non preserverebbe nemmeno dal tanto temuto effetto yo-yo.

Numerose ricerche, infatti, hanno dimostrato che circa l'80% delle persone che si sottopongono a una dieta, a distanza di un anno riprendono il loro peso iniziale o lo aumentano, a prescindere dal fatto che in questo lasso di tempo facciano o meno sport.

A confermarlo, la stessa revisione del 2021 dalla quale è emerso che un allenamento, aerobico o di resistenza, praticato da 6 a 12 mesi dopo la fine della dieta, non impedisce la ripresa del peso.

Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non è nemmeno detto che per scongiurare l'aumento di peso post dieta sia sufficiente aumentare il tempo dedicato all'attività fisica o la sua intensità, visto che al momento mancano studi specifici sull'argomento.

Una revisione del 2015 ha confrontato un gruppo di atleti con uno di non atleti, scoprendo che il numero totale di calorie giornaliere perse dal primo non era significativamente diverso da quelle bruciato dal secondo, nonostante gli sportivi bruciassero dalle 400 a 600 calorie al giorno durante gli allenamenti.

A spiegare i motivi di ciò potrebbe proprio essere proprio la teoria del dispendio energetico totale vincolato, che confermerebbe che il metabolismo di ognuno si regola in base all'esercizio svolto, rimanendo di fatto in equilibrio.

Alcuni ricercatori hanno recentemente deciso di capirci di più misurando il consumo di calorie di 29 adulti con obesità, divisi in due gruppi, uno sottoposto a un programma di allenamento leggero e uno più pesante, entrambi della durata di sei mesi. 

Al termine dell'osservazione lo studio ha scoperto che le calorie bruciate quando le persone che si erano sottoposte all'osservazione non si allenavano diminuivano dopo mesi di esercizio fisico regolare.

Questo però riguardava solo quelle che avevano svolto l'allenamento più duro, e che bruciando da 2.000 a 2.500 calorie in più a settimana avevano visto una diminuzione nel loro tasso metabolico, il fabbisogno energetico di cui il corpo umano in condizioni di riposo ha bisogno per svolgere le normali funzioni fisiche.

Gli altri invece, pur bruciando da 800 a 1.000 calorie in più a settimana, non hanno notato alcun cambiamento nel tasso metabolico.

Conclusioni

Alla luce dei diversi studi fin qui effettuati, molti dei quali contrastanti, è impossibile trarre conclusioni definitive. Indubbiamente svolgere con regolarità fisica porta a numerosissimi benefici all'organismo, aiutando anche, in parte, a perdere peso.

Tuttavia, è errato pensare che basti fare un po' di movimento per dimagrire e per sopperire ad un'alimentazione non corretta.

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