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CORONAVIRUS: COS'E', CURA E MODALITA' DI CONTAGIO

Generalità

I coronavirus sono virus a RNA che, nell'essere umano, causano infezioni respiratorie lievi, nella maggior parte dei casi, e gravi, solo raramente.

Coronavirus

Forniti di capsula e di dimensioni comprese tra gli 80 e i 160 nm, i coronavirus rientrano, insieme ai rhinovirus, ai virus influenzali e ai virus parainfluenzali, tra i principali responsabili del raffreddore.

Quando infettano l'essere umano, i coronavirus causano solitamente sintomi quali naso che cola, mal di gola, tosse, cefalea e febbre.

Non esistono terapie specifiche contro i coronavirus, ma solo rimedi sintomatici; attualmente, peraltro, non esiste nemmeno un vaccino.

Nell'ultimo ventennio i coronavirus si sono imposti alle attenzioni del mondo per tre motivi: l'epidemia di SARS, tra il 2002 e il 2003, l'epidemia di MERS, tra il 2012 e il 2013, e la recente epidemia di SARS-CoV-2, iniziata a fine dicembre 2019.

Come si manifestano i Coronavirus?

Le infezioni da coronavirus inducono i sintomi del tipo indicato sul sito del Ministero della Salute: "[...]i sintomi più comuni includono febbre, tosse, difficoltà respiratorie. Nei casi più gravi, l'infezione può causare polmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale e persino la morte. ". Vi invitiamo a leggere l'approfondimento a proposito del sintomi sul sito ufficiale del Ministero della Salute. 

Nella maggior parte dei casi, le infezioni da coronavirus presentano i sintomi classici osservati in occasione delle più comuni infezioni alle vie respiratorie, ossia:

Naso chiuso e naso che cola;

Tosse;

Mal di gola;

Febbre tra i 38°C e i 39°C;

Infiammazione delle mucose nasali, della gola e dei bronchi;

Cefalea;

Perdita di appetito;

Senso di malessere generale.

Complicazioni

In genere, le infezioni da coronavirus riguardano le vie respiratorie superiori (dalla bocca e il naso fino alla trachea esclusa); tuttavia, non è escluso che l'agente infettivo virale possa raggiungere anche le vie respiratorie inferiori (dalla trachea ai polmoni) e causare bronchite o, peggio, una polmonite virale.

Il rischio di polmonite da coronavirus è maggiore nelle persone anziane, nei soggetti malati di cuore e nelle persone con un sistema immunitario debole; tale rischio, inoltre, dipende anche dall'aggressività del coronavirus infettante: per esempio, i coronavirus di MERS, SARS e COVID-19 si sono dimostrati capaci di provocare polmonite anche in persone in buono stato di salute (ed è il motivo per il quale sono temuti).

Il coronavirus della SARS e ancora di più quello della MERS presentavano un tasso di letalità superiore al coronavirus responsabile di COVID-19 (fonte: Ministero della Salute).

Cosa sono i Coronavirus?

I coronavirus sono virus a RNA che, nell'essere umano, causano per lo più infezioni respiratorie lievi e limitate alle vie aeree superiori (tratto naso-faringeo, seni paranasali e gola), e solo in rare circostanze infezioni respiratorie gravi ed estese alle vie aeree inferiori (bronchi e polmoni).

Assieme ai rhinovirus, ai virus influenzali e ai virus parainfluenzali, i coronavirus rientrano tra i principali agenti scatenanti il raffreddore.

Origine dei Coronavirus

I coronavirus sono virus che normalmente circolano tra gli animali.

Alcuni di loro, tuttavia, hanno la capacità di infettare anche l'essere umano, il che li rende naturalmente oggetto di studi scientifici.

Le infezioni risultanti da virus capaci di trasmettersi dagli animali all'essere umano sono meglio conosciute come zoonosi.

Perché si chiamano Coronavirus?

I coronavirus devono il loro nome al fatto che, al microscopio elettronico, si presentano come una sorta di bulbo frangiato, che ricorda molto una corona regale o la corona solare.

A costituire la frangia che circonda il bulbo – che è l'elemento virale entro cui risiede il genoma a RNA – sono i peplomeri, strutture proteiche necessarie al tropismo (cioè al movimento) dell'agente infettivo.

Il termine "coronavirus" è frutto dell'unione della parola latina "corona" – che in italiano vuol dire "corona" o "alone" – e della parola virus.

Storia dei Coronavirus

La prima descrizione dei coronavirus risale al 1960, dopo che alcuni ricercatori avevano analizzato nei dettagli alcuni casi di raffreddore.

Epidemia di SARS

Nel novembre 2002, i coronavirus si imposero all'attenzione del mondo, in quanto una loro particolare variante diede avvio, in Cina, a un'epidemia di una nuova malattia infettiva delle vie respiratorie molto aggressiva, denominata SARS o Sindrome Acuta Respiratoria Grave.

L'epidemia di SARS si concluse nel 2003 inoltrato e interessò molti altri Stati dell'Asia (es: Hong Kong, Taiwan, Vietnam e Singapore) e non solo; secondo le stime più attendibili, limitatamente alle regioni Asiatiche, la SARS contagiò più di 8.000 persone, fu responsabile di quasi 800 morti e dimostrò di avere un tasso di letalità del 9,6%.

Il coronavirus della SARS è noto come SARS-CoV o SARS-Coronavirus.

Pare che a trasmettere SARS-CoV all'essere umano sia stata una varietà di pipistrelli presenti in Cina.

Epidemia di MERS

Curiosamente, 10 anni dopo la comparsa della SARS, in Arabia Saudita, cominciò a diffondersi un'altra infezione respiratoria da coronavirus alquanto aggressiva e virulenta; l'infezione in questione è la MERS o Sindrome Respiratoria Medio-Orientale.

L'epidemia di MERS ebbe un impatto minore, in termini di numerici, rispetto all'epidemia di SARS (circa 840 contagi e 320 decessi); tuttavia, l'infezione si dimostrò, in percentuale, molto più letale: il tasso di letalità assegnato alle MERS fu di poco oltre il 34%.

Il coronavirus della MERS è conosciuto MERS-CoV o MERS-Coronavirus.

Sembra che a trasmettere MERS-CoV all'essere umano siano stati dromedari e cammelli.

Epidemia di SARS-CoV-2 (COVID-19)

Nota Bene: le informazione che seguono sono tratte dal sito del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it/)

Il 31 dicembre 2019, l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) riceveva la notizia che, in Cina, nella città di Wuhan, diverse persone si erano ammalate di un'infezione respiratoria grave, della quale non si conosceva l'agente infettivo responsabile, capace di causare anche una forma di polmonite mortale.

Pochi giorni dopo – il 9 gennaio 2020 – le autorità cinesi annunciavano che l'infezione respiratoria suddetta era effettivamente una nuova malattia infettiva e che a causarla era stato un coronavirus con il quale l'essere umano non era mai entrato a contatto prima di allora.

Questa nuova infezione da coronavirus prende il nome di COVID-19 e l'agente che la causa è stato denominato SARS-CoV-2 (o Novel Coronavirus o Coronavirus di Wuhan).

Nel mese di gennaio 2020, COVID-19 si è era diffusa in tutte le principali città della Cina e registrava alcuni casi anche in altri paesi del Mondo (erano per lo più turisti o persone che per lavoro si erano recate in Cina poco prima dello scoppio dell'epidemia).

Al 26 gennaio 2020, i casi confermati di COVID-19 nel Mondo erano poco più di 2.000 (la maggior parte in Cina) e i decessi 56.

A un mese quasi di distanza (febbraio 2020), COVID-19 si è diffusa, al di fuori della Cina, in altri 27 Paesi del Mondo, registrando 77.794 contagi confermati ( 76.392 in Cina e 1.402 nel resto del Mondo )e 2.348 decessi.

COVID-19 ha raggiunto anche l'Italia.

I primi casi nel nostro Paese risalgono al 30 di gennaio 2020 a Roma: si tratta di una coppia di turisti cinesi che si era spostata da poco dalla Cina.

Pochi giorni dopo (6 febbraio) arriva la conferma di un terzo caso: è un ricercatore italiano di 29 anni rientrato da poco da Wuhan (città in cui lavorava).

Dopo più di 3 settimane senza la conferma di nuovi contagi, il 21 febbraio un uomo di 38 anni residente dalle parti di Lodi risulta positivo al test per la COVID-19: si tratta del primo caso di persona che ha contratto l'infezione nel nostro Paese; nonostante le varie indagini, non è chiaro chi sia stato a contagiarlo (inizialmente, si pensava fosse stato un amico di ritorno dalla Cina, ma gli accertamenti diagnostici su quest'ultimo hanno dimostrato che non ha mai contratto COVID-19).

Nello stesso giorno, risultano positivi al test per la COVID-19 anche due anziani residenti in provicina di Padova, sui Colli Euganei; nella notte tra il 21 e il 22, uno dei due muore.

Immediatamente dopo la conferma di questi nuovi casi di COVID-19, il Ministero della Salute italiano ha messo in moto tutte le misure di prevenzione e contenimento dell'infezione, al fine di evitare la diffusione.

Stando al numero di decessi rispetto ai casi di contagio confermati, l'OMS ritiene che il virus della COVID-19 abbia un tasso di letalità medio pari al 2,3% (va aumentando con l'età).

Il coronavirus COVID-19 è conosciuto con i nomi di SARS-CoV-2, Novel Coronavirus e Coronavirus di Wuhan.

Epidemiologia

I coronavirus sono virus alquanto diffusi nella popolazione umana e, salvo casi particolari (come per esempio il coronavirus SARS o il Novel Coronavirus), non destano particolari preoccupazioni.

Secondo un'indagine relativa alle cause virali di raffreddore, i coronavirus sarebbero responsabili di circa il 10-15% dei casi di raffreddore rinvenuti nella popolazione generale.

È altamente probabile che molti di noi, senza saperlo, abbiano contratto, anche più di una volta nella vita, una qualche infezione da coronavirus.

Come sono fatti i Coronavirus?

Appartenenti insieme ai torovirus alla famiglia virale dei Coronaviridae, i coronavirus sono virus capsulati (cioè con involucro) a simmetria elicoidale, di dimensioni comprese tra gli 80 e i 160 nm.

Il genoma (o materiale genetico) a RNA dei coronavirus è a singola elica e può avere dimensioni comprese tra le 26 e le 32 kilobasi.

Tra i virus a RNA, i coronavirus sono gli agenti virali con il genoma più grande.

Coronavirus più "famosi":

Alfa coronavirus 229E

Alfa coronavirus NL63

Beta coronavirus OC43

Beta coronavirus HKU1

SARS coronavirus (SARS Co-V)

MERS coronavirus (MERS Co-V)

Novel Coronavirus (SARS Co-V2)

Come si trasmettono i Coronavirus?

La trasmissione dei coronavirus nella popolazione umana (cioè tra persona e persona) avviene principalmente in due modi:

Attraverso l'inalazione delle goccioline volatili emesse dagli individui contagiati dal virus, quando parlano, starnutiscono, tossiscono o respirano.

Questa modalità di trasmissione è la più comune e quella che causa il maggior numero di infezioni.

Attraverso il contatto fisico con mani, superfici, cibi od oggetti contaminati.

Per esempio, può risultare determinante: toccare pulsanti, telefoni, maniglie o servizi igienici oppure condividere stoviglie, posate ecc.

Ecco perché è importante conoscere le norme di prevenzione dal contagio del coronavirus.

Modalità di trasmissione dei coronavirus:

Dirette:

Goccioline volatili dovute a starnuti, colpi di tosse, respiro ecc.

Indirette:

Contatto con oggetti contaminati (telefoni, tastiere del computer ecc).

Contatto con liquidi organici di un paziente (feci).

Periodo di Incubazione dei Coronavirus

Per i coronavirus, il periodo di incubazione – ossia il lasso di tempo che intercorre tra l'esposizione a un agente infettivo e la comparsa dei primi sintomi – può variare da 1 a 14 giorni; mediamente, tuttavia, si attesta sui 5-7 giorni.

Durante il periodo di incubazione, diversi coronavirus, tra cui il coronavirus SARS e il SARS-CoV-2 sono contagiosi; in termini pratici, questo vuol dire che una persona infetta può trasmettere l'infezione ad altri, quando ancora i sintomi di questa non sono comparsi (e l'individuo che la sta incubando è apparentemente sano).

Fattori di rischio

In generale, le infezioni da coronavirus sono più probabili durante la stagione autunnale o in inverno; tuttavia, è bene ricordare che i coronavirus possono infettare l'essere umano tutto il tempo dell'anno.

Un altro fattore di rischio che incide fortemente sulla possibilità di sviluppare un'infezione da coronavirus è la stretta vicinanza con un individuo contaminato.

Diagnosi

Per conoscere il tipo preciso di coronavirus che ha infettato un individuo, sono necessari alcuni test di laboratorio sul sangue e sui tamponi naso-faringei.

Tuttavia, è bene precisare che la realizzazione di tali test avviene soltanto se sussistono particolari ragioni; normalmente, infatti, i medici si affidano al solo esame obiettivo, seguito dall'anamnesi (o storia clinica).

Come si Curano i Coronavirus?

Non esiste alcun trattamento specifico contro i coronavirus e le infezioni che quest'ultimi provocano.

In genere, a un paziente in buona salute, con una comune infezione da coronavirus, i medici raccomandano di:

Stare a completo riposo fino al scomparsa della sintomatologia.

Bere molti liquidi (reidratazione), per evitare la disidratazione.

Assumere farmaci antinfiammatori e analgesici, contro il mal di gola e la febbre. Tra i farmaci più usati, rientrano l'ibuprofene, il paracetamolo e l'aspirina (N.B: si ricorda che l'aspirina è assolutamente controindicata ai soggetti di età inferiori ai 16 anni, per il pericolo di sindrome di Reye).

Reidratazione: in cosa consiste?

Di solito, la reidratazione di un soggetto con un'infezione da coronavirus consiste nell'assunzione di liquidi a base di acqua, sali minerali e zuccheri.

Prevenzione

Esiste un Vaccino contro i Coronavirus?

Non esiste alcun vaccino contro i coronavirus.

Esistono, però, dei comportamenti - consigliati anche dall'OMS e dall'ISS- che riducono, in maniera efficace, il rischio di infezione.

Tra i suddetti comportamenti, rientrano:

Il lavaggio accurato (40-60 secondi) e frequente delle mani con sapone e acqua calda o con soluzioni a base di alcol, studiate appositamente per non irritare la pelle. Lavarsi le mani, infatti, elimina il virus;

Se non si ha la possibilità di lavare le mani, non toccare occhi, naso e bocca;

Evitare il più possibile il contatto con persone con un'infezione da coronavirus o con sintomi sospetti;

In caso di starnuti o colpi di tosse, coprire con la piega interna del gomito o con un fazzoletto di carta, bocca e naso;

Pulire con una certa frequenza le superfici maggiormente a contatto con la mani utilizzando una soluzione a base di cloro o alcol (esistono degli appositi disinfettanti).

Come Evitare di Contagiare le altre persone?

Rimanere a casa fino al termine dell'infezione, evitare il contatto con le altre persone, coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto a ogni starnuto o colpo di tosse (e ovviamente gettare il fazzoletto subito dopo), avere cura di disinfettare gli oggetti e le superfici più toccate e alla portata di tutti sono i principali accorgimenti che una persona con un'infezione da coronavirus deve seguire, per evitare di contaminare qualcun altro.

Coronavirus: mappa e numeri dei contagi in tempo reale

Per conoscere i dati aggiornati circa la diffusione del Coronavirus in Italia e nel Mondo, si può consultare il sito ufficiale dell'OMS e il sito ufficiale del Ministero della Salute. L'OMS ha messo a disposizione delle mappe interattive che consentono di selezionare le diverse aree geografiche per conoscere i dati di ciascuna di esse. 

Sul sito del Ministero della Salute, invece, sono riportati i dati relativi al numero dei positivi, dei decessi e dei guariti ed è riportato anche il dettaglio dei contagi per regione.

Per informazioni più dettagliate sul nuovo Coronavirus, sulla corretta prevenzione, sui contagi in Italia, sulle norme da rispettare e sulle modalità di quarantena, ti consigliamo la lettura degli articoli dedicati:

Coronavirus 2019-nCoV: Come Riconoscere i Primi Sintomi e Cosa Fare

Nuovo Coronavirus: Norme da Seguire

Coronavirus: come prevenire il rischio di contagio da 2019 nCoV

Vaccino nuovo Coronavirus: gli aggiornamenti

Coronavirus: prevenzione e aggiornamenti sull'infezione 2019 nCoV in Italia

Coronavirus in Italia: misure e linee guida

In data 1 marzo 2020, il Governo italiano ha emesso un nuovo decreto per il contenimento e il controllo dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. Brevemente, tale decreto include una proroga di alcune misure già adottate nei giorni precedenti (23 febbraio 2020), più una serie di nuove misure contenitive.

Le informazioni di seguito riportate in merito al decreto sopraccitato sono tratte direttamente dal sito del Governo (http://www.governo.it/).

Misure stabilite per la “Zona Rossa”

N.B: la "Zona Rossa" comprende i comuni di Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D'Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini e Vo'.

Per la cosiddetta Zona Rossa, le misure di contenimento e controllo dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 prevedono:

Il divieto di accesso o di allontanamento dal territorio comunale;

La sospensione di manifestazioni, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso;

La chiusura dei servizi educativi per l'infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché delle istituzioni di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, ferma la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza;

La sospensione di viaggi di istruzione in Italia o all'estero fino al 15 marzo;

La sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura;

La sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l'erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità, nelle modalità e nei limiti indicati dal prefetto;

La sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, indette e in corso negli stessi comuni;

La chiusura di tutte le attività commerciali, ad esclusione di quelle di pubblica utilità, dei servizi pubblici essenziali e degli esercizi commerciali per l'acquisto dei beni di prima necessità, nelle modalità e nei limiti indicati dal prefetto;

L'obbligo di accedere ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l'acquisto di beni di prima necessità indossando dispositivi di protezione individuale o adottando particolari misure di cautela individuate dall'azienda sanitaria competente;

La sospensione dei servizi di trasporto di merci e di persone, anche non di linea, con esclusione del trasporto di beni di prima necessità e deperibili e fatte salve le eventuali deroghe previste dai prefetti;

La sospensione delle attività lavorative per le imprese, ad esclusione di quelle che erogano servizi essenziali e di pubblica utilità, ivi compresa l'attività veterinaria, nonché di quelle che possono essere svolte in modalità domiciliare o a distanza;

La sospensione dello svolgimento delle attività lavorative per i lavoratori residenti o domiciliati, anche di fatto, nel comune o nell'area interessata, anche ove le stesse si svolgano al di fuori dell'area.

Si segnala, inoltre, che:

Negli stessi Comuni, il prefetto, d'intesa con le autorità competenti, può individuare specifiche misure finalizzate a garantire le attività necessarie per l'allevamento degli animali e la produzione di beni alimentari e le attività non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante e animali.

Negli uffici ricompresi nei distretti di Corte di appello, sino al 15 marzo 2020, si prevede la possibilità, per i Capi degli uffici giudiziari, sentiti i dirigenti amministrativi, di stabilire la riduzione dell'orario di apertura al pubblico, in relazione alle attività non strettamente connesse ad atti e attività urgenti.

Misure stabilite per le regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e le province di Pesaro e Urbino e di Savona

Per questi territori, le misure di contenimento e controllo prevedono:

La sospensione degli eventi e delle competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, sino all'8 marzo 2020, in luoghi pubblici o privati, a meno che non si svolgano "a porte chiuse". Restano consentite le sessioni di allenamento, sempre "a porte chiuse";

Il divieto di trasferta organizzata dei tifosi residenti nelle stesse regioni e nelle province di Pesaro e Urbino e di Savona, per assistere a eventi e competizioni sportive che si svolgano nelle restanti regioni e province;

La sospensione, sino all'8 marzo 2020, di tutte le manifestazioni organizzate, di carattere non ordinario, nonché degli eventi in luogo pubblico o privato, ivi compresi quelli di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico, quali, a titolo d'esempio, grandi eventi, cinema, teatri, discoteche, cerimonie religiose;

È consentito lo svolgimento delle attività nei comprensori sciistici a condizione che il gestore provveda alla limitazione dell'accesso agli impianti di trasporto chiusi assicurando la presenza di un massimo di persone pari ad un terzo della capienza (funicolari, funivie, cabinovie, ecc.);

L'apertura dei luoghi di culto è condizionata all'adozione di misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;

La sospensione, sino all'8 marzo 2020, dei servizi educativi dell'infanzia e delle attività didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo la possibilità di svolgimento a distanza;

La sospensione delle procedure concorsuali pubbliche e private, ad esclusione dei casi in cui venga effettuata la valutazione dei candidati esclusivamente su basi curriculari e/o in maniera telematica, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo, e di quelli per il personale della protezione civile;

Lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub, a condizione che il servizio sia espletato per i soli posti a sedere e che, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali, gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;

L'apertura delle attività commerciali diverse da quelle di ristorazione, bar e pub, condizionata all'adozione di misure organizzative tali da consentire un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro tra i visitatori;

L'apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, a condizione che assicurino modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro;

La limitazione dell'accesso dei visitatori alle aree di degenza, da parte delle direzioni sanitarie ospedaliere;

La rigorosa limitazione dell'accesso dei visitatori agli ospiti nelle residenze sanitarie assistenziali per non autosufficienti;

La sospensione dei congedi ordinari del personale sanitario e tecnico, nonché del personale le cui attività siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi costituite a livello regionale;

L'obbligo di privilegiare, nello svolgimento di incontri o riunioni, le modalità di collegamento da remoto con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell'ambito dell'emergenza COVID-19.

Misure stabilite per le province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona

Per queste province si stabilisce la chiusura nelle giornate di sabato e domenica delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari.

Misure stabilite per la regione Lombardia e la provincia di Piacenza

In tali territori si applica anche la misura della sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei "livelli essenziali di assistenza"), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

Misure stabilite per l’intero Territorio Nazionale

A livello nazionale, le misure di contenimento e controllo dell'emergenza COVID-19 prevedono:

La possibilità che la modalità di "lavoro agile" sia applicata, per la durata dello stato di emergenza, dai datori di lavoro a ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali previsti;

La sospensione fino al 15 marzo dei viaggi d'istruzione, delle iniziative di scambio o gemellaggio, delle visite guidate e delle uscite didattiche comunque denominate, programmate dalle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, con la previsione del diritto di recesso dai contratti già stipulati;

L'obbligo, fino al 15 marzo, della presentazione del certificato medico per la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia infettiva;

La possibilità, per i dirigenti scolastici delle scuole nelle quali l'attività didattica sia stata sospesa per l'emergenza sanitaria, di attivare, sentito il collegio dei docenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza dopo che si è avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità;

Lo svolgimento a distanza, ove possibile e dopo aver avuto particolare riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità, delle attività didattiche o curriculari nelle Università e nelle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica nelle quali non è consentita la partecipazione degli studenti alle stesse, per le esigenze connesse all'emergenza sanitaria;

La proroga dei termini previsti per il sostenimento dell'esame di guida in favore dei candidati che non hanno potuto effettuarlo a causa dell'emergenza sanitaria;

L'idoneo supporto delle articolazioni territoriali del Servizio sanitario nazionale al Ministero della giustizia, anche mediante adeguati presidi, al fine di garantire i nuovi ingressi negli istituti penitenziari e negli istituti penali per minorenni.

Inoltre, sempre con riferimento al territorio nazionale, il decreto dell'1 marzo 2020 comprende anche le seguenti indicazioni:

Il personale sanitario si attiene alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria e applica le indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della Salute;

Nei servizi educativi per l'infanzia, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, negli uffici delle restanti pubbliche amministrazioni sono esposte presso gli ambienti aperti al pubblico, ovvero di maggiore affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione rese note dal Ministero della Salute;

Nelle pubbliche amministrazioni e, in particolare, nelle aree di accesso alle strutture del servizio sanitario, nonché in tutti i locali aperti al pubblico, sono messe a disposizione degli addetti, nonché degli utenti e visitatori, soluzioni disinfettanti per il lavaggio delle mani;

I sindaci e le associazioni di categoria promuovono la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie presso gli esercizi commerciali;

Le aziende di trasporto pubblico anche a lunga percorrenza adottano interventi straordinari di sanificazione dei mezzi;

Nello svolgimento delle procedure concorsuali pubbliche e private, ove ne sia consentito l'espletamento, devono comunque essere assicurate modalità tali da evitare assembramenti di persone;

Chiunque abbia fatto ingresso in Italia, a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), o sia transitato o abbia sostato nei comuni della "Zona Rossa", deve comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale, al pediatra di libera scelta o ai servizi di sanità pubblica competenti, che procedono di conseguenza, secondo il protocollo previsto in modo dettagliato dallo stesso decreto odierno (NdR: quello dell'1 marzo 2020 in merito all'emergenza epidemiologica da COVID-19).

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