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GLI ULTIMI STUDI SU SALUTE E FITNESS SOSTENUTI DALLA SCIENZA  

Tutta la verità sulla teoria dei 10.000 passi al giorno, i rischi reali di carenza di vitamina D, gli spuntini pericolosi che dobbiamo abbandonare e come l'aumento dei livelli di fitness riduce il rischio di cancro.

LA SCIENZA CI DICE QUALI SONO GLI SNACK DA CUI STARE ALLA LARGA

Gli alimenti riccamente elaborati sono pieni di additivi con scarse proprietà nutrizionali e alta densità energetica. Cibi come snack salati, prodotti a base di carne ricostituiti e bevande analcoliche. Nonostante siano collegati ad un aumento dell’insorgenza di cancro, a elevati fattori di rischio cardiovascolare, a obesità e a sindrome metabolica, la popolarità di questi alimenti è in ascesa.

Uno studio mostra come, nei due decenni fino al 2010, il consumo di alimenti ultra processati sia quasi triplicato, al punto da costituire il 32 percento dell'apporto energetico giornaliero. Un ulteriore studio durato 15 anni e condotto su 19.899 laureati spagnoli ha evidenziato che l’assunzione di più di quattro porzioni giornaliere di alimenti ultra processati è associata in modo indipendente ad un aumento del 62% del rischio generico di mortalità. E aggiungendo un'altra porzione al proprio consumo giornaliero, il rischio aumenta del 18%!

COME L’AUMENTO DELLA FORMA FISICA PUÒ RIDURRE IL RISCHIO DI CANCRO AI POLMONI E ALL’INTESTINO

Quest'anno si stima che a ben 228.150 persone verrà diagnosticato un cancro ai polmoni e la malattia causerà circa 142.670 morti. Allo stesso tempo, possiamo aspettarci che 51.020 persone muoiano di cancro del colon-retto. Secondo una nuova ricerca, questi numeri potrebbero essere drasticamente ridotti se le persone dessero maggiore importanza al miglioramento della propria forma fisica. 

In quello che si ritiene sia il più grande studio del suo genere, i ricercatori della Johns Hopkins School of Medicine hanno esaminato 43.143 maschi e femmine americani (di varie etnie), effettuando prove di stress da sforzo per 18 anni. 

I risultati hanno mostrato che il rischio di cancro ai polmoni era diminuito del 73% nei soggetti che avevano raggiunto i più alti livelli di forma fisica. Gli stessi individui avevano anche ridotto le possibilità di sviluppare il cancro del colon-retto fino al 68%. Scoprite di più sul legame tra livelli di fitness e rischio di cancro ai polmoni e all'intestino.

IL GRANDE ERRORE DELLA VITAMINA D

Gli esperti affermano che non assumiamo abbastanza vitamina D, quel potente ormone in grado di attivare i recettori nucleari, fondamentale per il sistema immunitario e collegato alla riduzione del diabete di tipo 1. Alcuni ritengono addirittura che la scarsa assunzione di vitamina D abbia raggiunto proporzioni epidemiche e che possa essere stato il più grande errore medico del secolo scorso! 

Sembrerebbe che un errore statistico sia parte del problema e che, per ridurre il rischio di malattie correlate alla carenza di vitamina D, in realtà avremmo bisogno di una quantità 10 volte maggiore rispetto a quella raccomandata dell'Istituto di medicina. Ad oggi non ci sono prove che livelli ematici più alti di vitamina D siano "non sicuri" e i risultati provenienti dalla Finlandia hanno confermato l’importanza dell'integrazione di vitamina D. 

Tra il 1964 e il 1992, le autorità finlandesi ridussero in modo sistematico e considerevole le dosi giornaliere raccomandate di vitamina D, e allo stesso tempo l'incidenza del diabete di tipo 1 aumentò notevolmente (in particolare del 350% nei bambini di età inferiore ai quattro anni). Quando, nel 2006, le autorità iniziarono ad arricchire tutti i prodotti derivati del latte con vitamina D, si assistette ad un crollo improvviso dell'incidenza del diabete di tipo 1. Scoprite di più sui problemi associati alla carenza di vitamina D.

QUANTI PASSI DOVREMMO FARE REALMENTE?

La rivista New Scientist ha rivelato che l’obiettivo di 10.000 passi al giorno non è il salva-vita che credevamo. Diverse prove sembrano suggerire che servirebbe il 50% in più per ottenere dei benefici di salute ottimali. 

Nel calcolare il numero ideale, è importante notare che non tutti i passi sono uguali, la cadenza e l'intensità fanno infatti la differenza. Se è vero che qualunque movimento è un buon movimento, sono i passi che facciamo durante un'attività da moderata a intensa che contano maggiormente.

Uno studio australiano condotto su 150.000 adulti ha calcolato che sono necessari ogni giorno almeno 60 minuti di intensa attività fisica per compensare i rischi per la salute legati allo stato di sedentarietà durante l'orario di lavoro. Uno studio americano della durata di 8 anni condotto su 4840 adulti ha rivelato che i soggetti che praticano attività fisica per almeno 100 minuti al giorno hanno un tasso di mortalità inferiore dell’80% rispetto ai soggetti inattivi.

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