DIETA E SALUTE

IL BMI E' INDICATIVO DELLO STATO DI SALUTE?

L'indice di massa corporea (BMI) è uno strumento standard di valutazione dello stato di salute, usato nella maggior parte delle strutture sanitarie e sviluppato nel 1832 dal matematico belga Lambert Adolphe Jacques Quetelet.

Sebbene sia stato preso in considerazione per decenni come misura di riferimento, è stato anche ampiamente criticato per la sua semplificazione eccessiva.

Attualmente molti studiosi lo giudicano obsoleto, impreciso e non utilizzabile in contesti medici e di fitness, mentre altri ne rivendicano la validità.

Cerchiamo di fare chiarezza.

Come si calcola

La scala BMI si basa su una formula matematica che divide il peso in chilogrammi per l'altezza in metri quadrati.

BMI = peso (kg) / altezza (m2)

Una volta calcolato l'IMC, viene confrontato con la scala dell'IMC per determinare se la persona rientri nell'intervallo di peso "normale".

Gamma di BMI                    Classificazione                        Rischio per la salute

Meno di 18,5                         Sottopeso                                    Alto

18.5–24.9                             Peso normale                               Basso

25.0–29.9                             Sovrappeso                                  Da basso a moderato

30,0–34,9                             Moderatamente obeso                 Alto

35.0–39.9                             Gravemente obeso                        Molto alto

Maggiore di 40                      Estremamente obesi                 Estremamente alto

Sebbene questa valutazione possa fornire un'istantanea della salute di una persona, non prende in considerazione altri fattori, come età, sesso, etnia, genetica, massa grassa, massa muscolare e densità ossea.

È un buon indicatore di salute?

Nonostante i timori che il BMI non identifichi accuratamente se una persona è sana, la maggior parte degli studi mostra che il rischio di sviluppare malattie croniche e arrivare a morte prematura aumenta con un BMI inferiore a 18,5 o superiore a 30,0.

Uno studio del 2017 su 103.218 decessi ha rilevato che coloro che avevano un BMI di 30,0 o superiore, avevano un rischio di morte 1,5-2,7 volte maggiore dopo un follow-up di 30 anni.

Un altro studio ha dimostrato che le persone nella categoria BMI "obesi" avevano un aumento del 20% del rischio di morte per malattie cardiache, rispetto a quelli nella categoria BMI "normale".

I ricercatori hanno anche scoperto che i sottopeso o gravemente ed estremamente obesi fossero morti rispettivamente in media 6,7 anni e 3,7 anni prima, rispetto a coloro che rientravano nella categoria "normale" BMI.

Avere un BMI maggiore di 30,0 sembra significhi anche aumentare significativamente il rischio di problemi di salute cronici, come diabete di tipo 2, malattie cardiache, difficoltà respiratorie, malattie renali, steatosi epatica non alcolica e problemi di mobilità.

Al contrario, una riduzione del 5-10% del BMI di una persona è stata associata a tassi ridotti di sindrome metabolica, malattie cardiache e diabete di tipo 2.

Aspetti negativi del BMI

Nonostante numerosi dati associno quindi un BMI basso e alto a maggiori rischi per la salute, il suo utilizzo presenta innegabilmente numerose lacune.

Non considera altri fattori di salute

Questo indicatore risponde solo a parametri matematici, usati senza alcun contesto di età, sesso, genetica, stile di vita, storia medica o altro, come livello di colesterolo, glicemia, valori della frequenza cardiaca, pressione sanguigna, livelli di infiammazione e molti altri.

Inoltre, quando una persona invecchia, il suo corpo aumenta naturalmente la massa grassa e diminuisce quella muscolare.

Numerosi studi hanno dimostrato che un BMI più elevato di 23,0-29,9 negli anziani non solo è normale, ma può essere protettivo contro morte precoce e diversi tipi di malattie.

Infine, utilizzando semplicemente il BMI per determinare la salute di una persona, si ignorano altri aspetti non medici ma altrettanto importanti come benessere mentale, qualità delle interazioni sociali, reddito, accesso a cibo di qualità e a prezzi accessibili e ambiente di vita.

Presume che tutto il peso sia uguale

Sebbene un chilogrammo di muscoli pesi quanto un chilogrammo di grasso, il muscolo è più denso e occupa meno spazio.

Di conseguenza, una persona può essere molto magra ma avere una massa muscolare elevata, che la rende più pesante sulla bilancia.

Due persone della stessa altezza e peso potrebbero sembrare quindi completamente diverse: una simile a un bodybuilder con un'elevata massa muscolare, mentre l'altra con una massa grassa maggiore.

Considerando solo il BMI si corre il rischio di classificare entrambe allo stesso modo.

Non considera la distribuzione del grasso

Sebbene un indice BMI troppo alto sia collegato a condizioni di salute peggiori, la posizione del grasso sul corpo può fare la differenza.

Quello localizzato intorno alla zona dello stomaco, infatti, comporta un rischio maggiore di malattie croniche rispetto a quello che si accumula sui fianchi, nei glutei e nelle cosce.

Potrebbe non essere rilevante per tutte le popolazioni

Nonostante l'ampio uso del BMI tra tutti gli adulti del mondo, questo strumento potrebbe non riflettere accuratamente la salute di alcune etnie.

Ad esempio, numerose ricerche hanno dimostrato che le persone di origine asiatica abbiano un maggiore rischio di malattie croniche a BMI più bassi rispetto ai caucasici.

Inoltre, le popolazioni con la pelle più scura possono essere classificate erroneamente come sovrappeso nonostante abbiano una massa grassa inferiore e una massa muscolare maggiore. Ciò può suggerire che il rischio di malattia cronica si verifichi a un livello di BMI più alto, rispetto ad altre etnie, specialmente tra le donne.

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