SALUTE

COME CURARE IL RAFFREDDORE

Come curare il raffreddore? 

È una domanda ricorrente perché il raffreddore è una delle malattie più diffuse a livello mondiale (annualmente sono circa un miliardo le persone che contraggono tale patologia); per la precisione, il raffreddore è una rinofaringite acuta infettiva virale causata generalmente da rhinovirus (un genere di virus che penetra e si moltiplica nelle mucose nasali).

A oggi non è possibile curare il raffreddore in modo definitivo; infatti, sono troppi gli agenti virali che possono scatenare la patologia e quindi non è possibile mettere a punto un vaccino di una 

certa efficacia, contrariamente a ciò che accade con l’influenza (gli agenti virali coinvolti nell’insorgenza della malattia sono meno numerosi).

La terapia contro il raffreddore è quindi rivolta ad alleviare la sintomatologia (terapia sintomatica).

Come curare il raffreddore – I rimedi della nonna

Con l’espressione rimedi della nonna si fa riferimento a interventi curativi popolarissimi, ma che non sono suffragati da evidenze scientifiche (si ha al più, una blandissima azione sedativa e vasodilatante periferica). 

Fra quelli più noti si ricordano i seguenti: brodo di pollo, latte e miele, succo di limone con il vino bianco ecc.).

Terapia farmacologica

La cura sintomatica del raffreddore passa solitamente attraverso la somministrazione di antistaminici e decongestionanti simpaticomimetici; l’uso di tali farmaci è generalmente concomitante. 

Va comunque specificato che, anche senza l’assunzione di farmaci, il raffreddore scompare generalmente entro 7 giorni dalla manifestazione dei primissimi sintomi. Di seguito illustriamo i principi attivi più comunemente utilizzati.

Secondo il National Institutes of Health (NIH) statunitense, sono circa un miliardo le persone che annualmente contraggono il raffreddore.

Farmaci antistaminici – La funzione principale dei farmaci antistaminici (efedrina, fenilefrina, fenilpropanolamina, nafazolina, oximetazolina, tetrizoloina, tramazolina, xilometazolina ecc.) è 

quella di contrastare l’azione dell’istamina, un ormone implicato nelle reazioni allergiche, ma essi producono anche effetti sul sistema nervoso favorendo la riduzione della produzione di muco e svolgendo un’azione antitussigena.

Va tenuto presente che i farmaci antistaminici hanno una certa azione sedativa; sono pertanto controindicati a soggetti che devono svolgere attività che comportino un certo grado di attenzione.

I farmaci antistaminici vanno utilizzati con cautela (se non addirittura evitati) da coloro che sono affetti da patologie a carico della prostata, malattie epatiche oppure glaucoma. 

La somministrazione di antistaminici a donne in stato di gravidanza deve essere fatta sotto sorveglianza medica.

Farmaci decongestionanti simpaticomimetici – I farmaci decongestionanti (clorfenamina, difenidramina, feniramina, levocabastina, tonzilamina ecc.), solitamente usati sotto forma di spray nasali o nebulizzatori, favoriscono la contrazione dei vasi sanguigni della mucosa rinofaringea, 

riducono conseguentemente il gonfiore provocato dall’afflusso dei liquidi e aiutano a diminuire la produzione di muco. 

L’uso dei decongestionanti nasali dovrebbe essere limitato nel tempo (al massimo 3 o 4 giorni) in quanto, in caso di uso prolungato, possono addirittura peggiorare il fenomeno congestizio.

Si deve fare attenzione a somministrare i decongestionanti simpaticomimetici a soggetti sofferenti di ipertensione arteriosa (pressione alta), ipertiroidismo, patologie cardiache e diabete. Occorre altresì una certa cautela nella somministrazione a donne in stato di gravidanza o che allattano.

Molte volte i farmaci antistaminici e decongestionanti vengono somministrati in associazione all’acido acetilsalicilico (la comune aspirina) o al paracetamolo (Tachipirina), farmaci che hanno funzioni analgesiche (antidolorifiche) e antipiretiche (antifebbrili).

Talvolta il raffreddore è accompagnato da faringite; in questo caso è possibile che sia presente anche un’infezione batterica che, come tale, può essere trattata con gli antibiotici (che ricordiamo 

a nulla servono con il raffreddore che è una patologia virale); fra quelli più comunemente utilizzati ricordano l’amoxicillina+acido clavulanico (Augmentin) e la claritromicina (Klacid).

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